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La fantasia è una specie di attrezzo mentale grazie al quale si possono costruire scenari irrealistici (non privi di significato) dei quali deliziarsi e abbandonare per un po’ una razionalità imperante.

Una specie di valvola di sfogo sia per il suo creatore sia per l’osservatore.

Anche la coscienza ha un’area di irrealtà nella quale il sogno costruisce scenari irrealistici ed inverosimili.

Queste aree diciamo così di sfogo potrebbero corrispondere ,tanto per fare un paragone,  a quelle parti del codice genetico definite come “ridondanti”.

Aree queste e quelle che potrebbero costituire riserve di sistema atte ad affrontare eventuali esigenze evoluzionistiche particolari imposte dai mutamenti ambientali.

La cosa si può descrivere anche in un altro modo.

Così come la coscienza dissociata è esposta ad ogni suggestione di realtà al di fuori di ogni possibilità di controllo da parte di un ego inconscio così l’inconscio è esposto ad ogni possibile “suggestione” da parte dell’infinito, dell’Universo o da chissà cosa.

E sotto questa suggestione produce sogni che rappresentano incomprensibili  scenari irrealistici, visionari ed inverosimili .

O almeno che appaiono tali stante l’incapacità della coscienza di comprenderli.

Con questo  evidenziando anche l’umana limitatezza della possibilità di capire.

Ci sono più cose in cielo ed in terra, Orazio,  di quanto tu ne possa sognare nella tua filosofia” -W. Shakespeare.

 

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