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Il piacere !!!.
Quando , seppur lontanamente esso traspare e, minimamente, un piccolissimo alito di piacere, forse, si manifesta , scatta il riflesso castrante.
Mai vivere il piacere !.Prima e sempre c'è il dolore.
Il dolore della lontana e definitiva perdita della mammina, o del papino, quando essi (le loro coscienze) ti hanno inflitto una pena infinita.
Quando le loro coscienze malate (il padre e la madre ,inconsapevoli di tutto, povere vittime anch'esse) incolpevolmente ti infiggono nel cuore la loro stessa implacabile pena.
Ed il dolore ed il piacere diventano un entanglement inestricabile .
L'uno frena l'altro , l'uno richiama l'altro e lo attiva e reciprocamente giocano al tristo gioco del rimpiattino .
L'uno nasconde l'altro , l'uno svela l'altro e se ne resta terrorizzati.
Ed allora si capiscono le incomprensibili guerre, le violenze, gli orrori dei campi di sterminio .
Inconsapevolmente la follia della psiche malata nel dolore cerca il piacere e nel piacere cerca il dolore.
Pasolini l'aveva quasi capito.
Nel dolore inflitto agli innocenti essa, la coscienza dissociata, trova il suo nefasto piacere.
Senza che l'ego se ne renda conto, senza che l'ego capisca alcunché.
La stupida perversa macchinetta opera a sua insaputa ed all'insaputa di tutti.
Opera senza che nessuno capisca nulla.
Senza che l'ego di quel piacere e di quel dolore nulla sappia e nulla capisca e lo pensi lontano da se: In Ucraina, in Libia,in Iran,in Russia, in Afghanistan, in Palestina, ad Auschwitz.
Tutto purché io non sappia!.
Tutto purché quell' orrore ,che pur mi appartiene in ogni mia intima fibra , stia lontano da me.
Ed intanto esso, indisturbato, corrode l'essere in ogni sua intima fibra .
Senza che nessuno sappia,senza che nessuno capisca.
(scritto il 29/3/23)