.               .

Se io proietto, inconsapevolmente, il mio feroce complesso di castrazione sull’altro, l’altro assumerà, lentamente o di colpo, alla mia visione CIECA le vesti del mio peggior nemico.

Un nemico mortale.

E la mia vita s’impegnerà al massimo per cercare di eliminarlo*.

Si proietterà proprio su quell’individuo o su quel popolo o su quella etnia perché essi coltivano tradizionalmente dei simboli, delle tradizioni o dei comportamenti inconsapevoli che QUEL MALEDETTO MIO COMPLESSO DI CASTRAZIONE RAPPRESENTA.

Senza che nessuno se ne renda conto.

Ma la visione inconscia ha ben individuato la sua vittima.

Senza che l’ego e nessuna intelligenza razionale possa rendersene conto.

Ed è in questa cecità della intelligenza razionale che sta l’immenso pericolo.

(*) E se quel complesso si proietta sulla moglie, su quello che abita al piano di sotto o di sopra,  su un individuo di fede ebraica,  su individuo di fede cristiana, su un individuo di fede musulmana, su un individuo di fede induista**, ecc., ecc.?

(**) Neppure il grande Mahatma Gandhi, l’uomo più pacifico, pacifista e contrario ad ogni violenza che mai sia esistito è potuto sfuggire a quel “destino”, proiettato su di lui dal suo assassino.

    .                                              (scritto il 11/2/24)

 

 

 

 

 

 


 

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