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La coscienza ha una fase di apprendimento primario che si sviluppa  nella infanzia e che coincide con l’imprinting infantile.

In questa fase l’apprendimento è un apprendimento per integrazione dei significati della comunicazione (sia che essa le pervenga dai contenuti istintuali dell’inconscio sia , come accade purtroppo fin molto frequentemente, dalle comunicazioni che le pervengono dall’ambito familiare).

La prima fase dell’apprendimento attinge (o infesta a seconda  dei casi) quella parte della coscienza destinata teoricamente ad integrare i contenuti istintuali dell’inconscio cioè i vari componenti del Sé dell’individuo in modo da costruire in questa parte della coscienza , definibile come coscienza del Sé o come coscienza geneticamente destinata al Sé, l’immagine del Sé dell’individuo.

Destinata geneticamente a costruire in sé stessa, grazie alla integrazione dei significati del Sé, l’immagine , la conoscenza, della reale natura dell’individuo.

Se la comunicazione destinata a questa parte della coscienza proviene solo dal’ambito familiare infantile si strutturerà in essa l’immagine di un falso sé .

Che rinnega , rimuove e di molto si allontanerà dalla reale natura dell’individuo.

L’altra fase dell’apprendimento della coscienza è quella dell’apprendimento secondario nel corso del quale esso avviene per emulazione della realtà.

In questa fase, coincidente presumibilmente con l’adolescenza ma che dura tutta la vita , si sviluppa un adattamento all’ambito sociale reale nel quale l’individuo si trova a vivere, adattamento che cerca di compensare, grazie alla emulazione della realtà, grazie ai vari pattern assunti da essa ,  gli squilibri e le distorsioni indotte nella coscienza del Sé dall’imprinting infantile.

La terapia analitica contribuisce a sostituire nella coscienza destinata al Sé le tante protesi del falso sé assunte nella infanzia e costruitisi a causa dei  significati distorti , patologici e patogenici che l’esperienza vissuta nell’ambito familiare con l’imprinting infantile ha impresso in quella coscienza.

E grazie inoltre al contributo che l’analista offre con tutto sé stesso ai fini della integrazione in quella coscienza dei significati inconsci del Sé del soggetto.

 

 

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