E’ questo un grande museo nel quale sono esposte tutte le maschere utilizzate da ogni essere e popolo della terra , in ogni stagione ed in ogni tempo, feriale o festivo che sia.
Museo che stranamente coincide con la realtà.
Talune di queste maschere sono meravigliose , altre stupefacenti, altre ancora brutte , orribili o perfino spaventose.
Altre pressoché incomprensibili o decisamente folli.
Servono tutte queste maschere per nascondere sé stessi.
Nascondere sé stessi agli altri ma anche per nascondere sé stessi a sé stessi.
Taluni più avvertiti chiamano queste maschere “tratti caratteriali” , altri Persona e come si è visto di esse ve n’è una infinità.
Altri usano quelle maschere , quelle stesse maschere, non per nascondere ma per svelare in modi, che non è facile capire per i più, sé stessi.
Le usano per manifestare e rappresentare lati oscuri e sconosciuti dell’essere , lati oscuri e sconosciuti all’essere stesso.
Capire il significato di ciascuna di queste maschere è il primo passo per avvicinarsi al lato più oscuro della personalità di ciascuno .
Oscuro non perché orrendo e da nascondere ma oscuro perché temuto, oscuro perché, per costoro, terrorizzante .
Così , purtroppo, ci hanno insegnato , molto spesso, quasi a tutti , inconsapevoli ed incolpevoli famiglie.
Così ad esse hanno a loro volta insegnato i padri e le madri ed i padri dei padri e le madri delle madri.
In un antichissimo rito sacrificale , in un antichissimo gioco a farsi del male e a fare del male, chiamato imprinting infantile.
Finchè uno, qualcuno , molti non spezzano il mistero di questo rito folle contribuendo a restituire a ciascuno/a che ne faccia richiesta la sua smarrita umanità.