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E' un continuo vivere nel terrore di sè stessi.

Ogni dolore al petto è un infarto, ogni colpo di tosse un tumore ai polmoni, ogni mal di pancia un cancro allo stomaco o all'intestino.

E così via.

Se abbienti sono i clienti preferiti dai medici privati che si arricchiscono grazie alle laute parcelle che gli ipocondriaci procurano loro.

Ed insieme a loro tutti gli specialisti in esami strumentali: Sarebbe il caso di fare una TAC, di fare una risonanza magnetica o una ecografia o un esame completo del sangue.

Oppure una colonscopia, una gastroscopia.

Ed il nostro si sottopone volentieri a tutto ciò per scoprire cosa c'è che non va IN SE’ STESSO*.

Esami che di solito danno tutti esito negativo (Lei è sano come un pesce!!) con grande delusione del paziente che sperava forse almeno in un cancro.

Perchè proprio in un cancro?.

Perché la grande paura del nostro, il suo terrore più grande (o per essere precisi il grande terrore della sua coscienza) è INCONTRARE SE’ STESSO, incontrare il suo Sè..

Il terrore della coscienza dissociata sta tutto là.

Dover mutare per confrontarsi ed integrare in sè le informazioni/significati che definiscono la reale natura del nostro soggetto che nella sua vita, a causa di un imprinting particolarmente ostile e castrante, tutto è stato fuori che sè stesso.

E che perciò ha vissuto una vita, peraltro orribile sempre perseguitato dalla paura, altra da sè.

(*) Talora qualche medico coscienzioso, dopo avere esaminato la cartella clinica del soggetto ed accertato che nella sua vita ha già fatto tredici gastroscopia, due colonscopie e venti ecografie,suggerisce sommessamente se non sia il caso di andare da uno psicoanalista.

Cosa che suscita l'immediata reazione indignata del soggetto: Non sono mica pazzo!!.

E cambia medico.

      .                                              (scritto il 13/2/24)

 

 

 

 

 

 


 

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