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Ovvero la casa dei folli, la casa del padre e l'inferno.
Nella casa dei folli ci stava stretta.
A disagio, malamente, sempre pronta a tradirla per ciò che le pareva meglio.
E perciò si guardava sempre attorno in cerca di quel meglio.
Ma era la casa dove stava e non c'era alternativa.
Un giorno comparve ad ovest ciò che sembrava il migliore dei suoi sogni: Ed era invece il peggiore dei suoi incubi.
Non poteva tradire la casa che era pur sua, non poteva lasciarla per andare alla casa del padre (che era, ma lei non lo sapeva, il suo destino migliore) e davanti le si apriva il peggiore dei baratri:L'inferno.
E fu così che l'individuo da sé dissociato cominciò a capire della propria follia, della follia del mondo ed a intravedere il sentiero, stretto ed difficile, per raggiungere sè stesso, il suo Sè: La casa, la coscienza, del padre, appunto.
(scritto il 22/2/25)