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Ci fu un tempo in cui tutto ciò che non si conosceva (ma pur da qualche parte esisteva) si trasmetteva da una generazione all’altra  nei secoli dei secoli, attraverso il linguaggio simbolico dei miti.

Grandi corpi mitologici che si sono riproposti fino ad oggi fin dalla notte dei tempi:

I corpi mitologici degli antichi greci e degli antichi romani, i corpi mitologici delle popolazioni nord-europee, quelli dei nativi nord e sud americani , le mitologie religiose, le grandi fiabe , ecc.

Tutti questi grandi corpi mitologici si capiva che qualcosa volessero dire in più rispetto a ciò che letteralmente raccontavano.

Una volta che Claude Levi-Strauss ha individuato in diversi miti delle popolazioni e delle tribù dei nativi sud-americani una struttura comune che accomunava miti appartenenti a popolazioni molto distanti tra di loro geograficamente e anche temporalmente si è cominciato a capire che tutti questi miti avevano una fonte comune , l’inconscio individuale,  e che essi venivano inconsapevolmente prodotti affinchè tutto ciò che non si sapeva dell’inconscio e dei suoi contenuti non venisse dimenticato dalla generalizzata incoscienza delle genti.

Dalla generalizzata cecità delle loro coscienze avvinte nella inconsapevolezza della loro dissociazione psichica.

In epoche più recenti la trasmissione delle mitologie e di ciò che esse rappresentano simbolicamente , di ciò che esse metadicono, è affidata in parte alle opere letterarie e più recentemente ancora alle opere cinematografiche e teatrali.

La trasmissione della non-conoscenza, di ciò che non si conosce ma che invece si dovrebbe conoscere ed auspicabilmente comprendere nei suoi significati  affinchè lo scopo ed il fine genetico della sua esistenza venga assolto, avviene attraverso i canali suddetti.

L’altro canale della trasmissione della non-conoscenza è invece un canale che trasmette da una generazione all’altra , attraverso l’emulazione inconscia tra coscienze di adulti e coscienze di bambini , le diverse forme della patologia mentale inconsapevole e generalizzata.

Due grandi canali di comunicazione , uno collettivo ed uno familiare:

-          Il primo  si rivolge alla collettività (ed attraverso di essa all’individuo) nella speranza che ciò che è geneticamente ed evolutivamente predeterminato trovi il suo sbocco naturale nella crescita psichica individuale e  collettiva. Tenta di comunicare “ciò che dovrebbe essere”;

-          Il secondo canale di comunicazione invece talora attira l’attenzione della scienza anche se diverse teorie psicoanalitiche ancora dimostrano la loro enorme inadeguatezza a comprendere il  profondo significato dei fenomeni umani e sociali determinati da questa forma di comunicazione della patologia mentale. Esso, diversamente dal primo canale, fattualmente comunica una generazione dopo l’altra “come effettivamente è”.

Mentre la crescita fisica, dalla condizione fisica infantile alla condizione fisica dell’adulto,  geneticamente predeterminata avviene spontaneamente* la crescita psichica anch’essa  geneticamente predeterminata  ha bisogno, affinchè si possa sviluppare del consenso dell’ambito parentale infantile.

Da qui il crash del sistema evolutivo psichico.

*Spontaneamente  quasi sempre  in quanto in talune culture si è tentato di impedire perfino questa crescita , oltre ovviamente alla crescita psichica , (vedi la fasciatura dei piedi delle bambine in Cina dettata anche lì da monumentali e collettivi complessi di castrazione ) .

 

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