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E’ noto che i cuccioli dei gatti e dei felini in genere nascono ciechi e con una gran fame.
E da certi comportamenti dei gatti adulti si comprende quale sia la tecnica comportamentale geneticamente innata che li guida verso il nutrimento.
I cuccioli mentre premono il ventre materno , alternativamente con le zampe anteriori per sollecitare la fuoriuscita del latte, esplorano la superficie del ventre materno con la punta dei baffi continuamente sniffando.
Utilizzano i baffi come sensori di prossimità e l’olfatto come tester.
Quando incontrano la fonte del cibo si attaccano al capezzolo e cominciano a succhiare.
Si tratta com’è evidente di un pattern comportamentale geneticamente appreso.
Comportamento indispensabile alla sopravvivenza che ripetuto nel tempo ha retroagito a feedback con il codice genetico che lo ha fatto proprio consentendone la riproduzione una generazione dopo l’altra.
La ricerca in ogni campo usa essa stessa la tecnica delle “prove ed errore”.
Il ricercatore anche se non ha i baffi (o magari anche si), avendo esso pure “fame di conoscenza”, testa una ipotesi dopo l’altra , mettendoci la faccia, ci sbatte il grugno e poi ricomincia daccapo.