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L’esperienza negativa , la quale abbia interagito bloccandolo il processo di crescita psichica, a causa della sofferenza che essa ha suscitato viene rimossa .
E questa sofferenza , la cui intensità sarebbe insopportabile e potenzialmente distruttiva per la coscienza infantile , viene costantemente mantenuta in condizione di rimozione e di esclusione dalla coscienza dell’adulto.
L’esperienza negativa rimossa ha una sua spontanea , naturale, istintiva e SALUTARE costante propensione di affiorare alla coscienza affinchè l’individuo ne prenda coscienza disattivandone , per ciò stesso, gli effetti deleteri e patogenici sulla sua psiche.
In pratica essa è come in sughero che tende naturalmente ad affiorare alla superficie dell’acqua.
E la coscienza, non essendo in condizione di sopportare la sofferenza che a questo “sughero” è connessa e collegata , continuamente lo mantiene in condizione di rimozione.
Esclude da sé quella sofferenza ed insieme esclude da sé la presa di coscienza della esperienza negativa che tale esperienza ha portato e porta con sé.
E’ evidente il conflitto intrapsichico che questa condizione genera e perpetua.