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Essere nel mondo significa apparentemente essere in un qualche ambiente e percepirlo “solo” sensorialmente.

Si può vedere la cosa anche in altri modi.

L’individuo che guarda la luna che lo sappia o meno dovrebbe rendersi conto che anche la luna in quello stesso istante lo sta guardando.

Si può vedere la cosa anche in altri modi.

Quell’individuo guarda la luna (e può guardare e vedere la luna) in quanto parte degli  elettroni di cui le cellule del suo organismo sono costituite viaggia in quello stesso istante  verso la luna proprio mentre egli la sta guardando e contemporaneamente nello stesso istante  un fascio di elettroni provenienti dalla luna lo sta investendo.

Si può vedere la cosa anche in altri modi.

Mentre egli guarda la luna un gruppetto di elettroni  appartenenti a delle coppie di elettroni del suo organismo viaggia verso la luna e resta là mentre un altro gruppetto di elettroni appartenenti a delle coppie di elettroni appartenenti alla luna entra in lui.

La qual cosa rende conto di certi  fenomeni determinati dall’entanglement quantistico.

In altre parole essere nel mondo significa essere un gran mucchio di elettroni (non siamo solo questo ovviamente) che in parte fluisce verso l’ambiente mentre un altro gran mucchio di elettroni fluisce dall’ambiente in noi.

Ciò implica che qualsiasi mutamento avvenga in questo mucchio di elettroni (cambia il livello dei trigliceridi nel sangue , abbiamo una digestione  difficile, avviene un qualche mutamento psichico, cambiamo idea su una certa persona , ci viene il mal di denti, ecc.) un corrispondente mutamento avviene nell’ambiente che ci circonda (negli elettroni degli oggetti insensibili e ovviamente negli elettroni degli altri esseri viventi).

Se abbiamo una digestione difficile il mutamento che induciamo in quel modo nella poltrona nella quale siamo seduti  lascia indifferenti noi (abbiamo altro a cui pensare) e lascia indifferente la poltrona.

E lo stesso accade per il corrispondente mutamento che gli elettroni della poltrona inducono in noi.

Accade pure che il mutamento che avviene nell’individuo (soprattutto nella sua psiche) induca un mutamento sensorialmente percepibile anche nell’ambiente (Il Premio Nobel Wolfgang Ernst Pauli entra in un laboratorio e immediatamente si rompe un delicato strumento scientifico).

Questa interazione tra individuo, psiche , inconscio ed ambiente è stata definita da C.J. Jung  “fenomeno di sincronicità”.

In pratica siamo immersi nell’ambiente fisico ed ogni mutamento di esso interagisce in molti modi con noi stessi ed ogni mutamento in noi stessi interagisce in molti modi con esso.

Detto in un altro modo ciascun essere vivente comunica in molti modi  , a molti livelli con il suo ambiente e lo muta sincronicamente a causa dei  suoi stessi mutamenti.

A sua volta l’ambiente circostante, da quì fino all’infinito, comunica in molti modi  , a molti livelli con noi stessi ed esso continuamente ci muta con i suoi mutamenti .

 

 

 

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