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I meccanismi della fisica quantistica non possono essere capiti (razionalmente) ma possono essere solo intuiti.
Cioè di essi si può prendere volta a volta coscienza attraverso l’insight.
Esattamente come avviene per i tanti significati inconsci che definiscono nella coscienza l’immagine del proprio Sé.
Significati dei quali si prende coscienza, nel lungo percorso del processo di crescita psichica, attraverso l’interpretazione intuitiva dei tanti simboli onirici.
In parole povere i significati i quali fanno conoscere a quella coscienza la reale natura dell’individuo.
Nel caso di quei meccanismi quantistici di essi si prende coscienza intuitivamente senza nemmeno la mediazione del simbolo onirico.
Tali intuizioni, che riferiscono di quei meccanismi di funzionamento quantistico, giungono alla coscienza spontaneamente ogni volta che il cervello/coscienza, utilizza qualcuno di questi meccanismi quantistici per assolvere a qualcuna delle sue funzionalità fisiologiche (peraltro ancora sconosciute).
Nel caso in esame, del quale riferisco nel seguito, tutte le informazioni fornitemi da quell’incontro vengono messe dalla coscienza quantistica in sovrapposizione quantistica insieme a tutte le informazioni/significati fin qui acquisite nel corso del processo di crescita.
Il risultato di questa operazione quantistica è nelle conclusone interpretative che riferirò insieme all’episodio che ha generato il tutto.
Nel caso in cui ,nel corso di questo processo cognitivo venisse impiegato un qualche meccanismo quantistico inconscio esso verrebbe spontaneamente alla coscienza, sotto forma di intuizione, in quanto esso è uno dei componenti del Sè dell'individuo (in questo caso attinente ai meccanismi di funzionamento quantistico del suo cervello).
(scritto il 7/4/23)