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Incontro questa signora, che conosco in quanto abita qualche isolato più là, vicino al supermercato nel quale entrambi andiamo a fere la spesa.

La quale mi attacca un bottone che, com’è mia abitudine, ascolto pazientemente.

La donna ha per un suo vicino di casa una forte ostilità che lei giustifica illustrandomi le malefatte (o presunte tali) di questo, per lei, molesto vicino.

Mi descrive inoltre le inenarrabili sofferenze di una sua cugina la quale, per sua sventura dice lei, si è innamorata di quel vicino e adesso vivono insieme.

L’eloquio è fluente ed appassionato e la signora aveva evidentemente voglia di sfogarsi.

Più tardi intuisco la gestalt che tanto intriga quella signora.

La sua coscienza dissociata proietta sul vicino il suo Sé negato (abbastanza odiato da quella coscienza a quanto pare).

Attribuendo ad esso tutte le malefatte possibili.

Proietta altresì sulla cugina la sua coscienza del Sé, in sé stessa negata, che ha invece un buon rapporto con quel Sé*.

Il meccanismo per giungere spontaneamente alla comprensione di questa gestalt è un meccanismo quantistico.

La coscienza quantistica mette in sovrapposizione quantistica tutte le informazioni profuse in abbondanza da quella signora insieme a tutte le informazioni/significati acquisite nel corso del processo di crescita psichica ed il risultato di tale complessiva elaborazione quantistica è la gestalt appena illustrata.

La comprensione razionale dei problemi di fisica e matematica utilizza per tali processi cognitivi i circuiti neuronali, un alto numero di neuroni e di circuiti ed una elevata velocità di elaborazione delle informazioni.

Con un notevole ed usurante impiego di energia.

Tutte condizioni ostative per la conoscenza dei meccanismi di fisica quantistica.

Non ho fatto nessuna ricerca in merito ma sono abbastanza sicuro che ciò che si conosce in fisica quantistica a partire da Bohr, Planck, Heisenberg, Schrodinger, Pauli, ecc., ecc. fino alla  intuizione del bosone di Higgs è un susseguirsi di fortuite ed occasionali intuizioni spontanee, poi potentemente elaborate razionalmente, fino alla costruzione della conoscenza, peraltro ancora parzialissima, di ciò che si conosce a tutt’oggi in questa materia.

O per meglio dire, ove le mie intuizioni in fisica quantistica via via illustrate in questo lavoro fossero in tutto o in parte verificate sperimentalmente, fino ad ieri.

(*) Il tutto fa evidentemente parte di una complessa costellazione familiare di sistema, una specie di teatrino simbolico nel quale ogni personaggio inconscio del Sé di sistema  ha la sua parte in commedia.

 (scritto il 7/4/23)

 

 

 

 

 

 


 

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