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Il signor F. racconta un suo sogno:

Arriva F. con la sua macchina ed estrae con una piattaforma dal baule posteriore e mette a terra  una macchina più piccola.Non si capisce a cosa gli serva.

Quando il processo di crescita è a buon punto la vecchia coscienza infantile dissociata ed infestata dalle protesi del falso sé viene “buttata via”.

La nuova coscienza del Sé scaccia la vecchia coscienza dissociata e deviata disabilitandola.

Questo sogno fa venire in mente il racconto di cui al titolo.

Se si struttura una coscienza infantile che gestisce le protesi del falso sé (piccola coscienza necessitata dalle condizioni regressive  dell’ambito parentale) il successivo adattamento compensativo strutturerà in una certa parte della coscienza (la grande casa virtuale gestita dal cervello dentro la scatola cranica) una diversa tipologia di coscienza.

Nel sogno la coscienza dell’individuo (la grande casa virtuale) è rappresentata dalla sua macchina  mentre la piccola coscienza infantile dissociata che ha gestito per tanti anni le protesi del falso sé è rappresentata dalla macchina più piccola estratta dal baule posteriore dell’auto  ed abbandonata a terra.

Se la coscienza infantile dissociata e deviata è stata strutturata da esperienze  particolarmente intense e l’adattamento successivo , una coscienza di diversa tipologia , ha subito essa pure esperienze particolarmente intense può accadere che l’individuo sia  soggetto a due diverse personalità.

A seconda dell’ambito di vita può esprimere a volte  l’una o a volta l’altra a seconda delle necessità imposte da quegli ambiti.

Si pensa subito qui ovviamente e forse impropriamente alla “vecchia schizofrenia”.

In realtà la cosa è molto più frequente e talora meno drammatica.

Per esempio taluni uomini riferendosi a loro stessi dicono di sé: “Sul lavoro un leone ed a casa un coglione”.

Esprimendo così di essere coscienti delle due diverse personalità esposte ed agite nella realtà a seconda  dell’ambiente nel quale esse debbono operare e vivere.

 

 

 

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