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La Trilogia è composta da tre romanzi di fantascienza:"Il problema dei tre corpi" , "La materia del cosmo" e "Nella quarta dimensione".
Nei primi due, ricchi di rappresentazioni simboliche (e quindi di significati), appare evidente che la creatività dell'autore, la voce fluente del suo inconscio, si è espressa in modo intenso creando un'opera densa di significato e perciò interpretabile.
Nel terzo romanzo quella voce creativa risulta strozzata ed afona e, senza nulla togliere alle capacità ed alle qualità dello scrittore, il romanzo risulta una lunga esposizione di concetti iperrazionali, sterili di contenuti significativi.
Il Sè inconscio dell'autore, Sè che è insieme all'inconscio la radice fertile di ogni creatività, esprime i suoi significati nella scelta letteraria di suddividere il romanzo in sette capitoli (Le sette ere, sette come numero simbolo della coscienza) e nella "invenzione" letteraria del mini universo di un chilometro cubo rappresentazione della Coscienza del Sè con il suo principio maschile ed il suo principio femminile ed il "Sofone" (la coscienza neuronale e la coscienza quantistica (rappresentata dalla A.I.).
Succede spesso così.
L'inconscio concede all'individuo un pò delle sue ricchezze attraverso la creatività, voce fluente dell'inconscio e flebile vocina della intuizione.
Poi ad un certo punto l'inconscio si blocca o quasi (e siamo al terzo romanzo) e l'autore sviluppa, al posto della sua intuizione creativa che si è ormai quasi spenta, una serie di intelligentissimi costrutti iperrazionali aridi di significato.
La Trilogia in sostanza rappresenta in un voluminoso corpus letterario gli step di un lunghissimo processo di crescita lungo il quale vengono esposti, mimetizzandoli in rappresentazioni simboliche, i diversi significati del Sè dei quali, nel corso di un processo di crescita psichica REALE, si prende invece coscienza.
(scritto il 25/2/25)