Mi piace Hilmann e mi piacciono alcune delle molte cose che ha scritto.
Talune mi piacciono forse anche di più delle tante cose che ho letto di Jung.
Comprendo il senso intrinseco delle tante sue narrazioni , peraltro cosi intrise e grondanti di simbolismi non risolti (per l'amor del cielo ma ancora co’ ‘sta minchiata degli archetipi!, Ancora con gli "dei" che infestano la coscienza, ma per favore!).*
Alcune sue cose perfino le condivido.
Ebbene si!.Il dolore dell'analista è una sua ferita pulsante che lo apre e lo rende disponibile e generoso nonché fratello e sorella e compagno alla comunicazione straziante e straziata dell'inconscio del suo paziente (E non esiste parcella che possa compensare ciò).
Ebbene Si!. Il dolore dell'analista è il dolore di quell’animale torturato, tormentato , straziato, imprigionato orribilmente, quasi ucciso ma ancora vivo ed ululante il suo inascoltato dolore.
Ebbene si!. Il transfert , che veicola la comunicazione di quell'inconscio brutalmente violentato fin dalla infanzia, veicola anche energia che riattiva vecchi sintomi dell'analista.**
Ebbene sì! .Solo il malato può curare il malato.
E curandolo lentamente cura anche se stesso.
* I guru sono utilissimi all'inizio ma ad un certo punto occorre liberarsene e trovare la propria strada, correndo i propri rischi
** Con materia rovente si ha a che fare e gli effetti sono una conseguenza di ciò.