La funzione intuizione (la capacità cioè di comprendere il significato dei linguaggi simbolici) può ben vedersi come una costruzione continua di un adattamento ai linguaggi simbolici.

Una volta che si è costruito un sufficiente adattamento al linguaggio simbolico (ma si scoprirà presto che questo processo di adattamento a questo tipo di linguaggio non finisce mai ed è sempre in itinere) si riusciranno a capire intuitivamente il significato dei simboli.

Un linguaggio questo che propone sempre nuovi pattern da apprendere (e dai quali apprendere).

Questo tipo di adattamento (cioè la funzione intuizione) si utilizzerà per comprendere non solo i linguaggi simbolici di tipo onirico ma ogni tipo di linguaggio simbolico (i miti, i riti, i simboli religiosi, i comportamenti del vivente, ecc.).

In pratica accadrà che una parte della coscienza (e quindi una parte del cervello) svilupperà un particolare adattamento allo specifico linguaggio, svilupperà cioè la capacità di adattarsi alla logica di quel linguaggio (nel caso dei linguaggi simbolici un adattamento alla “a-logica” , alla assenza di logica..

Per costruire ogni volta l’adattamento adatto ad uno specifico linguaggio è necessario un addestramento adeguato.

Sarà breve per esempio per  il linguaggio degli idraulici (ghiere, tubi, gomiti, perdite e quant’altro), sarà lungo per il linguaggio della biochimica dell’organismo e quest’ultimo adattamento necessiterà di un continuo adattamento ed aggiornamento ad ogni nuova sconosciuta evenienza.

L’addestramento sarà lungo e continuo per il linguaggi simbolici che propongono sempre nuovi simboli rispetto ai quali sviluppare nuovi pattern per comprenderne il significato.

Si apprende con l’addestramento (con la frequentazione) il linguaggio di un nuovo ambiente sociale ed umano nel quale ci si ritrova a dover vivere (chiamiamo  ciò adattamento all’ambiente).

Per esempio prendiamo gli improvvisi linguaggi notturni.

Si sta dormendo e si viene svegliati da un improvviso rumore notturno che non si riesce ad identificare.

La cosa spaventa, disturba, a taluni fa venire una leggera tachicardia ecc..

E fino a quando non riusciamo a capire da dove viene e cosa abbia provocato quell’improvviso rumore (cioè fino a quando la coscienza non abbia costruito un pattern di riconoscimento adeguato a quella specifica insorgenza del linguaggio sconosciuto ed improvviso) non ci si acqueta e talora non si riesce a riaddormentarsi.

Una volta capito cos’era e da dove veniva quel particolare rumore improvviso (cioè una volta costruito lo specifico pattern di riconoscimento dello specifico linguaggio) (si trattava solo dello scricchiolio di una porta di un vecchio armadio di legno) ci si acquieta e ci  si riaddormenta.

 

 

 

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