2/7/09
Memoria e coscienza.
L’area della memoria della esperienza e l’area della coscienza sono aree psichiche distinte.
Tant’è che l’individuo ha memoria della propria esperienza infantile ma di essa non ha coscienza e soprattutto non coscienza del suo senso.
Noi sappiamo che nel corso della infanzia è attraverso la percezione sensoriale che il bambino acquisisce informazioni sull’ambiente parentale.
E su queste informazioni , nel bene e nel male, si struttura e si forma la prima coscienza.
Se questa iniziale formazione della coscienza ha in sé elementi di disturbo e di devianza tali da rendere necessario nel prosieguo della vita di cambiamenti, di correzioni, ecc. sarà il dialogo terapeutico ad apportarli.
Come nella prima infanzia sarà ancora attraverso la percezione sensoriale che il paziente acquisirà nuove informazioni, nuovi significati sulla propria esperienza, sui propri sogni, sui propri comportamenti, sui propri pensieri, sulle proprie angosce, ecc..
E sarà ancora l’area psichica che gestisce la percezione sensoriale , area che potremmo definire coscienza sensoriale, a ricevere queste nuove informazione e sulla base di esse ad ampliarsi ed a mutare.
Questo ampliamento , questo mutamento aiuterà gradualmente il paziente a superare le proprie resistenze , resistenze che prima paralizzavano completamente la sua capacità di comprensione.
Senza questo iniziale dialogo terapeutico che fa da specchio al paziente rispetto alla sua coscienza sensoriale non è ipotizzabile alcun mutamento rispetto alla formazione iniziale di quella area della coscienza.
Quell’area della coscienza, la coscienza sensoriale, percepisce il mondo attraverso i sensi ed, in questa prima fase, solo attraverso ciò che i sensi percepiscono essa potrà mutare la propria formazione, la propria visione del mondo.
Solo quando l’individuo sarà messo in condizione di poter superare e vincere le proprie resistenze al mutamento solo allora potrà iniziare la seconda fase del processo di crescita:la fase cioè della autoanalisi e della presa di coscienza del proprio Sé.
In questa fase il processo è tutto interiore e sarà la capacità intuitiva ad acquisire i significati che indurranno un ben più radicale mutamento nella coscienza dell’individuo.
In questa fase entra in gioco non più e non solo la coscienza sensoriale ma si invera un ampliamento ben più radicale di questo originario primo nucleo della coscienza.
La coscienza si amplia e comincia a diventare coscienza di sé.
Comincia a conoscere anche laddove la percezione sensoriale non può conoscere.
Comincia a percepire ciò che i sensi non possono percepire.