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Se l’ambiente rifiuta il vivente che in esso cerca di sopravvivere quel vivente è destinato , prima o dopo, a soccombere cioè a morire.
Ciò vale sia per gli individui sia per le specie.
Ed è di poco rilievo la forma in cui ciò potrà avvenire .
Ciò vale anche :
- Sia per il Sé del neonato umano il cui corpo si trova a nascere in un ambiente psichico parentale ostile ai contenuti istintuali dell’inconscio;
- Sia per il neonato o giovane gatto o qualsiasi altro giovane animale rifiutato per un qualche motivo dai genitori;
- La dissociazione psichica diffusa ed il diffuso complesso di castrazione (il quale produce nell'individuo inconsapevole odio contro la vita ed il vivente) contribuiscono inconsapevolmente (inducendo adeguati comportamenti distorti negli umani) a rendere l’ambiente naturale invivibile allo scopo di realizzare il loro obbiettivo distruttivo contro la vita ed il vivente.
Tutto ciò è il portato ineluttabile del fatto che la specie umana non ha saputo e non ha potuto utilizzare le enormi risorse mentali delle quali la Natura l’ha dotata al fine , è fin troppo ovvio l’affermarlo, di difendere e di proteggere quella singolarità straordinaria nella galassia, e forse di gran parte dell’Universo, che è la vita sul Pianeta Terra.