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Lunghezza a parte, direi che la parte del lavoro più significativa ed importante è quella sviluppata negli ultimi due anni.
Il lungo lavoro di prima è un (lungo!!) percorso di avvicinamento alle tante cose in sé che negli ultimi due anni sono state qui descritte.
Il processo di crescita, in condizioni psichiche “normali” (??!!) da parte dell’ambito parentale è o dovrebbe essere un processo spontaneo che si sviluppa autonomamente nel corso della infanzia e della adolescenza.
Esattamente come avviene spontaneamente appunto nei cuccioli dei mammiferi.
Di fatto ciò non avviene a causa della diffusa infezione psichica che a quanto pare ha coinvolto praticamente tutti gli esseri umani creando in loro coscienze dissociate le quali hanno sviluppato compensativamente forti funzioni razionali senza riuscire a sviluppare le due funzioni inferiori (intuizione e sentimento) indispensabili a quel processo.
Stando così le cose il processo di crescita in consapevolezza può svilupparsi, dopo un adeguata terapia analitica, con una più o meno lunga autoanalisi.
Aiuta, al fine di svilupparla, una buona conoscenza scientifica.
Avendo l’avvertenza che: “Se si incontra il proprio guru è meglio “ucciderlo” subito” (nel senso di liberarsene quanto prima).
La terapia, per coloro che non hanno la capacità di sviluppare una autoanalisi, è cosa molto diversa e se si è raggiunta una buona consapevolezza di sé ed un ottimo sviluppo della propria funzione intuizione può essere nei confronti del paziente, grazie ai suoi sogni, solo “chiacchere e distintivo”.
Dato che a fare tutto sarà il transfert ed il controtransfert.
Come hanno ben imparato i maestri buddisti.
(scritto il 12/4/23)