9/10/09

L’altro come specchio di sé.

L’individuo inconscio vede nell’altro solo ciò che quest’ultimo riflette della condizione psichica dell’individuo inconscio stesso.

L’altro cioè funziona da specchio rispetto all’individuo inconscio, specchio attivato dalle sue stesse proiezioni.

In conseguenza di ciò l’individuo inconscio intravede immediatamente nell’altro proprio ciò che egli , paradossalmente, non vede in sé stesso.

La sua condizione di incoscienza gli impedisce perciò di riconoscersi nella visione che intravede nell’altro.

Le sue proiezioni inconsce gli mostrano nell’altro la propria condizione psichica grazie anche alla particolare ricettività dell’altro (esso pure inconscio di sé) rispetto a quelle proiezioni.

In conseguenza di ciò quando egli attacca l'altro per ciò che di quest'ultimo lo disturba egli sta (follia!!) dibattendo in realtà con quelle parti di sè rispetto alle quali è inconscio ed in conflitto.

 

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