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Al primo affioramento alla soglia della coscienza infantile di un qualche contenuto istintuale del Sé l’azione castrante dell’ambito parentale rimuove o marginalizza quel contenuto.
Si struttura nella coscienza una coazione a ripetere la quale ad ogni nuovo affioramento ripete l’azione castrante iniziale.
La coazione così strutturata rinforza la propria azione castrante ad ogni nuovo affioramento traendo da esso l’energia per perpetuarsi.
Questo meccanismo si rende manifesto nei comportamenti dell’individuo dissociato quando mette in campo azioni provocatorie che inducono nell’altro una azione reattiva.
La capacità di evitare questa azione reattiva toglie ogni volta alla coazione a ripetere dell'altro “l’ossigeno” indispensabile alla sua perpetuazione.
Come il mitologico Anteo che riprende forza ogni volta che tocca terra la coazione riprende forza e si perpetua ogni volta che l’azione reattiva, che essa suscita nell’altro, la rinvigorisce.
Azione reattiva dell’altro che potrà essere la perseverante azione dell’inconscio che continuamente ripropone i suoi contenuti alla coscienza o il comportamento reattivo dell’individuo provocato o la risposta fuori controllo dell’analista alle provocazioni inconsce del suo paziente.