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Coloro che praticano questa tecnica mentale in pratica addestrano (o costringono) la loro coscienza ad uno stato di calma probabilmente molto simile a quello che si raggiunge nel corso dello stato REM del sonno.
Ed è possibile che in questo stato di coscienza , acquisita e mantenuta nel tempo , i significati del Sé del meditabondo soggetto riescano a transitare in quella coscienza che vive in costante stato di calma.
Ciò fa pensare che quando nel corso dell’infanzia gli inconsci parentale sovraccarichi riversano i loro contenuti nell’inconscio infantile l’effetto che ciò provoca nella piccola coscienza e che è stato definito “innalzamento anomalo” delle sue difese (cosa che di fatto rappresenta l’inizio della condizione dissociativa) sia in realtà una forte accelerazione della velocità di elaborazione neuronale della coscienza percettiva .
Effetto che se da una parte impedisce l’integrazione dei contenuti inconsci del Sé del bambino/a, a partire dalla funzione intuizione , favorisce invece dall’altra parte un eccessivo sviluppo della funzione razionale.