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Si dovrebbe presumere che l’emulazione spontanea dalla realtà sensibile e la contestuale attivazione di una coazione a ripetere di ciò che è appena emulato siano meccanismi geneticamente  innati della coscienza infantile.

Si può pensare che questi due meccanismi siano la dotazione del primissimo nucleo di coscienza del Sé innato nella coscienza fin dalla sua formazione.

Tali meccanismi  dovrebbero emulare dalle coscienze  dell’adulto adulte il "ponte",  il bypass, che consenta alla piccola coscienza la successiva retroversione  verso i contenuti istintuali inconsci ed i significati del proprio sè.

Se questo ponte (tipicamente il primo germe di funzione intuizione) non viene fornito (in quanto non in possesso della coscienza dell'adulto) le futura condizione dissociativa è servita.

Questo meccanismo si presume essere stato formato per consentire alla coscienza infantile l’adattamento possibile all’ambiente reale nel quale il cucciolo si trovava a nascere.

Senza la possibilità di quella retroversione l’adattamento alla realtà ambientale diventerà l’unico adattamento possibile monco però della possibilità dell’adattamento ancora più importante: L’adattamento nei confronti di sé stessi.

E’ appena il caso di notare che la coscienza dell’adulto , rimasta infantile a causa del suo mancato sviluppo psichico , ripete coattivamente questi meccanismi: Emula continuamente , inconsapevolmente dall’ego, dalla realtà sensibile e attiva conseguenti coazioni a ripetere di ciò che si è emulato.

E questi meccanismi spiegano in abbondanza il rapporto tra comunicazione di massa, coscienze infantili degli adulti e “formazione” (sic!)  delle opinioni (In realtà di solito passiva,  acritica  ed inconsapevole emulazione delle opinioni veicolate dal mainstream).

 

 

 

 

 

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