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Senza la capacitą di interpretazione e la conseguente interpretazione dei miti e dei corpi mitologici la conoscenza in Psicoanalisi resterebbe in eterno cristallizzata alle cavolate freudiane.
Capacitą di interpretazione la quale dipende dal maggiore o minore sviluppo della funzione intuizione dell'interprete.
Ed analizziamo ora il mito di Mosč.
Che cosa ha indotto il Faraone a liberare il popolo Ebraico dalla condizione di schiavitł da esso imposto?.
Il progressivo CRESCENTE TERRORE che Mosč (fattosi tramite di Dio) ha imposto al Faraone ed al suo popolo.
Ne elenco i mezzi: L'acqua mutata in sangue, l'invasione delle rane, delle zanzare e delle mosche velenose, mortalitą del bestiame, ulcerazioni, grandine, invasione delle locuste, tenebre, morte dei primogeniti.
Parrebbe essere, e con ogni probabilitą č, un possibile elenco SIMBOLICO (Perfino interpretabile) dei diversi livelli di terrori e di paure inflitte alle psiche infantili dall'imprinting.
Livelli CRESCENTI di terrore, dipendenti sia dalla "riottositą" dei bambini sia dal livello di patologia mentale dei loro genitori, che possono portare, talora, alla morte precoce dei bambini stessi ai quali essi vengono inflitti da inconsapevoli (e talora criminalmente consapevoli) genitori.
E quel mito suggerirebbe anche la possibile diversa intensitą della azione castrante imposta da quell'imprinting nei confronti dei primogeniti rispetto ai figli successivi ad essi.
Quindi il terrore, e la violenza corrispondente ad esso, ADDESTRA a suo modo la coscienza infantile ad odiare il proprio Sč e sempre pił a distaccarsi da esso (distaccandosi nel contempo dal dolore inflitto).
E la violenza, l'aggressivitą, il terrorizzare saranno le possibili chiavi di interpretazione della Persona, dei tratti caratteriali che quella situazione psichica infantile e l'adattamento secondario conseguente imporrą all'adulto.
(scritto il 03/3/25)