15/7/10
Una analisi del transfert.
Nel corso di un transfert attivo il soggetto proietta sul suo analista qualche parte di sé inconscia.
Per esempio le sue resistenze alla crescite , le resistenze inconsce.
In pratica egli “scarica” temporaneamente sull’analista il “muro” che paralizza lo sviluppo del suo processo di crescita e così facendo, grazie alla disponibilità dell’analista, si sente libero di potere esprimere i propri contenuti.
Egli nel corso del dialogo terapeutico fa quello che ha tentato d fare per tutta la sua vita e cioè “scagliare” i propri contenuti inconsci contro il muro della sue resistenze.
Ma diversamente dal solito il suo analista, grazie al transfert, ed alla sua capacità di interpretare e di comunicare a molti livelli diversi si trova a rappresentare le resistenze del soggetto ma non è quelle resistenze.
Anzi.
Grazie al dialogo terapeutico egli è un agevolatore del passaggio dei contenuti simbolici dell’inconscio (dei loro significati) nella coscienza.
Si può pensare che l’individuo inconscio proietta sempre e comunque i propri contenuti inconsci ( e quindi anche le proprie resistenze) su qualsiasi cosa (sulla propria auto, sulla propria casa, sul proprio partner , sui figli e così via).
Ma il processo di crescita rimane comunque bloccato.
Ciò in quanto manca uno dei due termini che rendono possibile il processo stesso.
Il primo termine è l’esistenza di un transfert attivo ed il secondo è l’agevolatore (cioè l’analista cosciente di sé).