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Parrebbe che il processo di crescita sia caratterizzato da due fasi una opposta all’altra.
Nella fase iniziale ciò che è inconscio, i contenuti istintuali dell’inconscio e del Sé nonché i significati delle esperienze dolorose e castranti inconsapevolmente vissute nella infanzia e non solo, vengono proiettati fuori sugli oggetti della realtà sensibile.
Il Sé, totalmente inconscio alla coscienza, ed ogni suo componente nonché il suo dolente passato, è squadernato nella realtà dell’individuo.
Il quale, completamento cieco su sé stesso, tratta quegli oggetti con gli stessi sentimenti ed emozioni con i quali la sua coscienza dissociata tratta quei contenuti interiori istintuali.
Li odia, li ama, gli sono indifferenti, sono desiderati, sono temuti, fanno soffrire o gioire e così via.
L’individuo li tratta come se quegli “oggetti” e persone, così caricati dalle sue stesse proiezioni, resi numinosi da esse, fossero altro da sè.
E sono lui stesso, là proiettato.
Vede sé stesso nella sua realtà come se vedesse sé stesso sullo schermo del cinema.
E ciò sarebbe la consueta NORMALITA’(?!) dell’individuo dissociato da sè!!.
In una fase più avanzata del processo di crescita quelle proiezioni diventano più “solide”.
E si trasformano in parte in fenomeni di sincronicità.
Attraverso un complesso meccanismo quantistico i significati del suo Sé, prossimi ad essere integrati nella coscienza, si reificano in piccoli eventi reali nei quali quegli stessi significati si rappresentano.
L’inconscio umano comincia a mostrare agli occhi dell’individuo, ora resosi da cieco a semicieco, la sua capacità di azione.
Nel corso di quel periodo mentre ciò che era dentro, del tutto inconscio alla coscienza, si proietta fuori, la coscienza dissociata, deprivata dalla libido e dai significati del Sé, assorbe dalla realtà sensibile ogni informazione/schifezza che la mantiene in quella condizione di dissociazione da sè.
Comincia ora a cambiare lo scenario.
L’immagine del Sé ha già arricchito e di molto la coscienza e si avvia a saturarla.
Ed essa ha cominciato a chiudere le falle che la alimentavano con le informazioni di realtà dissocianti.
E quando l’immagine del Sé ha conquistato tutta la coscienza quelle falle si serrano.
continua
(scritto il 15/4/23)