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La castrazione iniziale dei contenuti istintuali dell’inconscio lascia nel bambino/a un inconscio in uno stato di agitazione.
Data la costante e sempre crescente energizzazione di quei contenuti con il trascorrere del tempo essa aumenta sempre di più.
Questo si riflette in un continuo stato di eccitazione della piccola coscienza che tenta di compensare con costrutti, quali che siano, quella condizione dissociativa, cioè di compensare con costrutti artificiosi ciò che gli manca .
In conseguenza il bambino/a vive una condizione di continua agitazione comportamentale.
Questi comportamenti hanno lo scopo di indurre l’ambito parentale a risposte comportamentali di ipercontrollo nonché continuamente repressivi che di fatto fanno rivivere, più e più volte, alla coscienza la prima esperienza repressiva e castrante vissuta dal bambino/a stesso.
Ogni volta cioè rinforzando l’azione di quella prima esperienza e quindi perpetuandola.
In una seconda fase dell’infanzia e nell’adolescenza la piccola coscienza infantile assumerà per emulazione , come proprio, il comportamento dell’ambito parentale strutturando in sé un adattamento secondario compensativo che svolgerà nei confronti dell’inconscio la stessa funzione repressiva già abbondantemente vissuta nell’esperienza.
Il continuo stato di eccitazione della coscienza e il suo sforzo di costruire costrutti del falso sé svilupperanno di molto la funzione pensiero (la funzione razionale) e perciò paralizzeranno vieppiù ogni possibile sviluppo della funzione intuizione.