25/6/09
Percezione della comunicazione sociale e della comunicazione umana.
Il primo livello della comunicazione è quello della comunicazione-rappresentazione.
Della comunicazione cioè che comunica una rappresentazione della realtà e che si può progettare manipolare e costruire ad arte.
Si tratta di un livello di comunicazione francamente definibile come artefatto, come finzione, come rappresentazione di una realtà inesistente se non nella immaginazione del suo progettista.
Se questo livello di comunicazione è costruito sapientemente ed adeguatamente sostenuto da strumenti di comunicazione efficaci esso ha una grande capacità di fascinazione sulle masse che da questo livello di comunicazione si lascia facilmente imbonire ed accecare.
Gli individui si lasciano accecare soprattutto rispetto ad un altro livello della comunicazione che comunica invece una rappresentazione realistica della realtà.
La fascinazione operata dal primo livello della comunicazione è in grado di rendere assolutamente non credibile il secondo livello di comunicazione per cui all’occhio delle persone travolte dalla fascinazione operata dal primo livello di comunicazione avverrà un rovesciamento della percezione di realtà.
In pratica la rappresentazione di una realtà inesistente , falsa ed artefatta apparirà come la “realtà” per antonomasia e per definizione (e quindi l’unica realtà possibile) mentre la rappresentazione realistica della realtà apparirà come una malvagia mistificazione.
La capacità della comunicazione-rappresentazione di inibire e trasmutare la percezione della realtà (o più esattamente della rappresentazione realistica della realtà) è talmente potente da impedire senza speranza ogni possibilità di convincimento razionale da parte della persona fascinata da essa.
Si tratta in pratica di una forma di innamoramento sapientemente indotto in grado di svolgere nella coscienza del fascinato le stesse forme di accecamento e di deformazione della realtà che viene provocato nella mente dell’innamorato dall’amore per la persona amata.
A questo fenomeno di deformazione e trasmutazione della realtà si unisce una forma inconsapevole di regressione infantile per la persona fascinata che si auto convince della assoluta credibilità dell’abile comunicatore esattamente come un bambino è incrollabilmente convinto della assoluta credibilità del proprio genitore.
La forma di fascinazione così sviluppata rende impossibile la percezione della falsità della comunicazione-rappresentazione, falsità invece immediatamente percepita dalle persone che per un qualche motivo non si sono lasciate travolgere da quella forma di fascinazione.
Questa seconda categoria di persone percepisce invece come assolutamente credibile il livello di comunicazione realistica della realtà e continuamente rileva gli elementi di finzione , di falsità, di incredibilità dell’altro livello di comunicazione.
Il fenomeno che può diventare molto pericoloso a livello sociale e di mantenimento delle strutture democratiche ha una formidabile radice nella struttura della psiche individuale.
La coscienza dell’individuo dissociato, priva di ogni riferimento realistico rispetto alla realtà effettiva dell’individuo dissociato rispetto al proprio Sé, costruisce ipotetiche ed irrealistiche visioni del mondo e dell’individuo stesso che l’individuo vive e percepisce come assolutamente reali per quanto deliranti esse possano essere.
La coscienza dissociata costruisce cioè forme di comunicazione-rappresentazione assolutamente irrealistiche ma vissute dall’individuo come assolutamente reali.
I comportamenti, le ideazioni, le sensazioni, i sintomi somatici, ecc. esperiti dall’individuo in quelle condizioni psichiche sono a loro volta forme di comunicazioni-rappresentazione che simbolicamente invece svelano della condizione psichica globale dell’individuo stesso, condizione rispetto alla quale l’individuo è completamente accecato.
Tutte le suddette forme di comunicazione nonché gli eventi vissuti dall’individuo nel proprio ambito di vita tendono costantemente e continuamente a rappresentare (come già si è detto in forma simbolica) all’osservatore avvertito la deviante condizione psichica del soggetto allo scopo, si presume, di contribuire al risanamento mentale dell’individuo malato.
Se c’è comunicazione , quale che sia la sua forma, essa esiste in quanto la Natura presume che esista qualcuno in grado di percepirla e di comprenderla.
E se esiste qualcuno in grado di percepirla e di comprenderla questo qualcuno esiste affinché egli possa portare il proprio contributo di conoscenza nella direzione della correzione delle storture che l’azione umana, ancorchè inconsapevole e fondata sull’ignoranza, ha prodotto.