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Spesso misuriamo lo spazio dalla quantità di tempo necessario per percorrerlo.
Da Roma a New York? : 11 ore di aereo.
Da Roma a Venezia ?: 4 ore di Freccia Rossa .
Tra qui ed Orione?: 1300 anni luce e cosi via.
L'informazione su un mutamento quantico di un elettrone a Roma raggiunge il suo elettrone di copia ad Orione in meno di un nanosecondo grazie all'intricato ed intrigante intreccio quantistico.
Che senso ha quà parlare di spazio ?.
Se è vero che i mutamenti quantici. prodotti nella materia elementare della coscienza nella infanzia dalle esperienze castranti. sono attivi in quella coscienza e nell’individuo quì ed ora e quelli relativi agli eventi futuri sono essi pure ,qui ed ora e per lo stesso motivo , in quella coscienza , pronti ad entrare in azione (inducendo patologie ed eventi avversi) al momento opportuno , che senso ha quì parlare di tempo?.
Nei processi quantistici della materia elementare tempo e spazio non esistono .
E ciò che viene "curvato" nello spazio, così come noi lo intendiamo, è solo il NOSTRO tempo ed il nostro spazio : Cioè una sorta di illusione concettuale prodotta dalla nostra coscienza razionale e del suo irresistibile bisogno di razionalizzare ciò che razionale non è e non è mai stato.
Come , tanto per dire, l'inconscio.
Inciso: E’ possibile che ogni elettrone in qualsiasi punto dell'Universo abbia un suo doppio di coppia in qualsiasi altro punto dello stesso Universo e quindi ciò che accade ad ogni elettrone è istantaneamente "noto" a qualsiasi altro elettrone di quell’Universo, inducendo in esso analogo mutamento compensativo.
Il mutamento quantico (l’informazione relativa al) si dovrebbe considerare l'unità minima di informazione della materia elementare e dell’Universo.