L’essere umano capisce le cose (qualsiasi cosa) grazie a due specifiche funzioni della coscienza: L’intelligenza intuitiva (la funzione intuizione) e l’intelligenza razionale (la funzione pensiero che più propriamente definirei funzione razionale.
Quando si ha a che fare con i prodotti dell’inconscio e si cominciano a capire intuitivamente i significati dei simboli onirici (e non solo quelli) si comincia a sviluppare una qualche teoria, un qualche più o meno elaborato costrutto concettuale, su ciò che si sta facendo, sul campo nel quale si sta operando intellettualmente.
Com’è ovvio questo non accade solo nella ricerca sul simbolismo.
Accade in ogni campo della ricerca.
Tanto più si capisce di fisica nucleare (o in qualsiasi altra scienza) tanto più si evolve la propria teoria su quella materia.
Ma la ricerca sul simbolismo ha una pecularietà.
La comprensione intuitiva dei simboli onirici MUTA ogni volta, e sempre più profondamente, lo strumento utilizzato per comprendere quei simboli.
Grazie ad un processo a feedback tanto più si interpretano intuitivamente i simboli onirici tanto più si sviluppa la capacità intuitiva e tanto più profondamente si comprendono perciò i significati dei simboli onirici.
Ma non solo.
Avendo compreso intuitivamente un certo numero di simboli onirici al tempo t.n si è in grado di concettualizzare la teoria TT.n.
Quando si interpreta un nuovo simbolo questa comprensione muterà la coscienza introducendo nella stessa il mutamento m.n+1.
Ma questo mutamento modificherà a sua volta la capacità di comprensione della coscienza stessa per cui essa sarà capace di elaborare una nuova teoria , un nuovo costrutto concettuale .Elaborerà cioè la nuova teoria TT.n+1.
La quale sarà comunque più o meno diversa dalla teoria precedentemente elaborata TT.n.
Se si adotta il principio di coerenza nella elaborazione della teoria si introdurrà nel processo di crescita psichica un meccanismo di castrazione.
In pratica il principio di coerenza della teoria in psicoanalisi è un principio che paralizza ogni processo di crescita.
Il processo di crescita come si è detto muta lo strumento che si usa per capire e quindi muta ogni volta ciò che si è capace di pensare grazie a questo nuovo strumento.
E’ per questo che in psicoanalisi attestarsi sui miti teorici, sui guru storici della psicoanalisi, è profondamente sbagliato sul piano dei principi teorici oltre che sul piano della crescita personale.
Mai come in psicoanalisi vale il principio aureo :”Se incontri il tuo guru, uccidilo!”
E’ per questo motivo che quando uno psicoanalista si autodefinisce “freudiano” o “adleriano” o “junghiano” o quant'altro già si capisce che come ricercatore sul simbolismo e sull’inconscio egli è già morto.