La supremazia di genere (del maschile sul femminile) in ogni campo (familiare, sociale , lavorativo, religioso, ecc.,ecc.) ha due radici ben profonde.
Capirle e prenderne coscienza da parte delle donne e degli uomini è il solo modo per scardinarle e liberare sia i maschi che le femmine dalla loro dipendenza.
La prima radice , la più profonda, è nella diffusa condizione dissociativa la quale inconsciamente fa associare il genere maschile alla coscienza che domina ed il genere femminile (il genere inferiore sic!) ai contenuti istintuali rimossi dell’inconscio, rimossi e da continuamente a reprimere.
La seconda radice vive e prospera nei sistemi familiare nei quali la condizione psichica maschile (a sua insaputa e perfino contro la sua volontà ed i suoi sentimenti) detta la chiave di dominio che coarterà la condizione psichica femminile che di quella chiave si fa inconsapevole esecutrice (ed anche qui a sua insaputa e perfino contro la sua volontà ed i suoi sentimenti) e che determinerà la condizione psichica dei figli fin dal momento successivo alla loro nascita.
Tale condizione di potere diffusa , alla lunga opprimente ed insopportabile, quando determina la ribellione femminile può scatenare l’aggressività maschile fino al femminicidio.
Sono esattamente quelle radici psichiche (patologiche e patogeniche) a determinare la condizione di inferiorità della donna in ogni parte del mondo.
Condizione che talora viene attribuita alla religione dominante nascondendosi così la vera natura e le vere radici psichiche di quelle condizioni scandalosamente repressive nei confronti del genere femminile.
Da quelle radici arcaiche, frutto di una condizione psichica patologica diffusa, si esce solo con il mutamento delle coscienze nella direzione della crescita psichica e nella integrazione in quelle coscienze dapprima del principio maschile e del principio femminile e successivamente con l’integrazione in ciascuna di esse del Sé maschile negli uomini e del Sé femminile nelle donne.