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Dice il sogno: “ Un uomo adulto con i suoi bambini passa le vacanze su una stretta cengia che circonda e si affaccia su una enorme caldera dalle pareti verticali.Stupisce che i genitori lascino giocare i bambini su questa cengia sull’orlo di un così profondo precipizio. Sulla parete della caldera c’è un altissimo camino nella roccia che dalla base della caldera arriva fin alla superficie della terra. Dentro è cresciuto un grosso albero,alto come il camino, albero senza chioma con il tronco tagliato a livello della superficie della terra. In un altro lato da una enorme radice , non ancorata alla roccia , pende un grosso e lungo pisello.”.
L’uomo ed i suoi bambini sulla cengia rappresentano la condizione psichica di dissociazione da sé di questo soggetto nonché la pericolosità di questa condizione psichica..
Il soggetto in questione è dotato da una potente funzione razionale completamente distaccata dall’inconscio (la grossa radice cui è attaccato il grosso pisello).Il Sé di questo individuo si è sviluppato nell’inconscio seguendo l’età reale del soggetto senza riuscire mai a raggiungere la coscienza (il tronco è tagliato alla cima e privo di chioma).
Questo albero (il Sé nell’inconscio) fa venire in mente un sogno che C. G. Jung ha raccontato nel suo libro autobiografico “Sogni e riflessioni”.
Sognava Jung di una cantina sotterranea con dentro un enorme fallo eretto con un occhio sulla sua parte superiore.
Fallo che rappresentava il Sé inconscio di Jung, inconscio all’epoca di quel suo sogno.
Il sogno del soggetto di cui sopra, prima trascritto, fa venire in mente una possibile diversificazione simbolica tra condizione dissociativa e complesso di castrazione.
Quando il Sé dell’individuo riesce a svilupparsi nell’inconscio seguendo l’età dell’individuo (senza peraltro avere mai avuto accesso alla coscienza) siamo in presenza di una condizione dissociativa.
Quando invece il primo affioramento del Sé viene “ucciso” sul nascere nella coscienza del bambino e ivi si incista (senza alcuna possibilità di sviluppo ulteriore) siamo in presenza delle premesse per la imposizione da parte dell’ambito familiare di un forte complesso di castrazione nella coscienza del bambino/a.