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La teoria standard in fisica ipotizza che ogni forza dell’Universo abbia un suo mediatore all’interno del nucleo di ciascun atomo , mediatore che rende possibile l’esercizio di quella forza su quell’atomo.

Uno di questi mediatori è appunto il bosone di Higgs.

Si presume che anche la forza di gravità abbia un suo specifico mediatore all’interno del nucleo.

Ed anche se ancora non è stato rintracciato già gli è stato dato un nome:Gravitone.

Siccome le profezie degli uomini tendono ad avverarsi si potrà stare certi che prima o dopo questa particella lascerà la sua traccia su qualche monitor di Ginevra o di qualche altro laboratori  di ricerca.

Ogni teoria oltre che a descrivere (forse e quando sarà provata sperimentalmente) la realtà è anche , in quanto frutto della psiche umana, RAPPRESENTAZIONE  simbolica di un qualche aspetto di quella psiche.

Ed allora la domanda è: Che cosa rappresenta relativamente alla psiche umana il Bos-one di Higgs , esso e gli altri mediatori di forza similari?.

Nella coscienza dell’individuo dissociato la realtà e le sue suggestioni incontrollabili la fanno da padrone.

E l’individuo dissociato è un povero pupazzo il quale , malgrado lui, è agito da quella realtà senza che esso se ne renda conto , senza che esso possa capire (in quanto non può pensare altro che ciò che quella realtà gli suggerisce).

Il tutto contro la sua vita, la sua salute, il suo benessere , contro sé stesso.

Il mediatore (il bos-one) che rende possibile l’azione delle suggestioni di realtà nella coscienza dell’individuo ha un nome : Principio di realtà.

Tale principio nell’individuo dissociato E’ L’INTERA SUA COSCIENZA.

Il quale principio contrasta ferocemente i contenuti istintuali del  suo inconscio e del suo Sé.

A tale invasivo ed invadente principio si possono dare volta a volta a seconda della sua ferocia nomi diversi.

Uno dei quali è :Complesso di castrazione.

Via via che il processo di crescita psichica avanza, e la coscienza del Sé comincia  colonizzare la coscienza dell’individuo,  il principio di realtà (dapprima definito principi-one di realtà data la sua invasività e la sua ferocia castrante) comincia a regredire.

Detto in un altro modo: la quota di coscienza dissociata comincia a regredire.

Detto in un altro modo ancora: le protesi del falso sé che occupano la coscienza cominciano a regredire.

Tutto ciò (chiamato anche simbolicamente merda, immondizia, schifezze di varia natura,  ecc.) regredisce fino a quando il principio di realtà diventa ciò che deve essere.

E cioè il principio, anzi ora diventato il principino, mediatore nella coscienza dell’individuo psichicamente adulto tra quest’ultimo e la sua realtà sociale.

Il mediatore che rende l’individuo adulto animale sociale e non pupazzo inerme e vittima e schiavo di quella realtà.

Se tale principio non esistesse nella coscienza dell’individuo egli non potrebbe vivere nella realtà, in nessuna realtà umana.

Se quel principio è “troppo”  l’individuo è mentalmente malato , se è assente pure , se è presente nella coscienza solo come principio-principino si è già detto.

 

 

 

 

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