.                    

                      Realtà apparente                                                   Realtà psichica

Un uomo (sposato da anni , famiglia  e figli, posizione sociale consolidata  ecc.) intrattiene una relazione sessuale con una amante con intensa e reciprocamente soddisfacente sessualità.

La passione (la libido) investe in modo incontrollato la coscienza dissociata dell’uomo e diventa motore attivo della sua sessualità.

La donna dopo qualche tempo di quel rapporto precario cerca  di instaurare con quell’uomo una diversa relazione in una qualche  forma più stabile e consolidata (o qualsiasi altro comportamento che la coscienza dell'uomo interpreti come a fianco riportato).

L’inconscio e la libido tenta un accesso alla coscienza dissociata dell’uomo con un suo qualche contenuto istintuale allo scopo di mutare quella coscienza nella direzione del Sé e della crescita psichica (almeno così viene interpretato da quella coscienza il comportamento della donna).

Di fronte a queste pretese l’uomo si irrigidisce e  sente che quella relazione sta diventando una minaccia per il suo status quo rappresentato dalla sua famiglia e dal suo status sociale consolidato.

Le resistenze della coscienza a difesa del suo status quo si attivano ed il complesso di castrazione di quella coscienza entra in azione e comincia ad agire i comportamenti dell’uomo.

L’uomo terrorizzato da quella prospettiva di estremo mutamento della sua vita reagisce violentemente uccidendo la donna .

Il complesso di castrazione e la coscienza dissociata a sua immagine configurata, al fine di impedire ogni possibile mutamento della coscienza dell’uomo, reprime e rimuove violentemente il tentativo di intrusione e di mutamento (ciò che così la coscienza ha interpretato) agendo nei comportamenti e con i comportamenti dell’uomo  il suo principio di distruzione e di autodistruzione.

 

 

 

 

 

 

Torna alla home pageTorna alla pagina indici Novembre 2019