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Uno degli scopi della terapia è quello di “insegnare” , per emulazione inconscia, alla psiche dell’ipotetico paziente le tappe di uno dei possibili percorsi di crescita psichica , di uno dei “mille possibili cammini”, tappe che punteggiano quel percorso.
La prima tappa è l’ampliamento della coscienza riottosa con una qualche nuova esperienza significativa.
Quando tutte le “operazioni” per la realizzazione di questo ampliamento della esperienza , la quale coincide con l’ampliamento della coscienza prima asfittica e dissociata , la funzione razionale e la funzione percezione , retaggio della vecchia coscienza , colonizzano quell’ampliamento.
Si rendono manifesti allora il o i conflitti basali tra contenuti dell’inconscio e coscienza dissociata e si cominciano a realizzare i naturali meccanismi di rimozione tra coscienza ed inconscio indispensabili per un corretto funzionamento dell’igiene mentale.
Viene a questo punto individuato dalla coscienza l’inconscio stesso ed i sui confini mentre vengono salvaguardati (se esistono) i preesistenti canali di comunicazione infantili tra coscienza anale e l'inconscio stesso.
Inizia a questo punto l’attivazione e lo sviluppo della funzione intuizione ed il conseguente trasferimento dei significati/informazione tra inconscio e coscienza.
I mutamenti della coscienza si susseguiranno spontaneamente e la coscienza del Sé , la coscienza adulta, la coscienza genitale, si innesterà e si svilupperà integrando in sè il primo nucleo della coscienza infantile cui prima si accennava.