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Nella storia della specie taluni esseri umani (totalmente privati dalle loro patologie mentali da ogni umanità) hanno compiuto orrori inimmaginabili.
Eppur prodotti da menti umane, anche se esse si possono definire tali solo per pura convenzione.
Dato che esse di umano non avevano proprio nulla.
L’orrore di uccidere gli schiavi (al tempo in cui era praticato questo orribile commercio, ammesso che esso non sia giunto in tempi moderni in altra forma) sospingendo il primo in mare in modo che egli trascinasse dietro di sé tutti gli altri ad esso incatenati o l’altro orrore simile del martirio delle foibe pur nel loro inimmaginabile orrore, significano.
E ci svelano il meccanismo della castrazione psichica del Sé e dei suoi contenuti istintuali.
E’ possibile che questi contenuti istintuali siano tra loro connessi l’uno all’altro, in sequenza, nel codice genetico per cui la coscienza dissociata e castrante castra il primo di tali contenuti che ad essa affiora costringendo alla conseguente castrazione l’intera sequenza di contenuti , al primo connesso.
Il che dovrebbe significare che la castrazione dei contenuti del Sé è, rispetto ad essi, ogni volta totale e complessiva.
Il che vorrebbe anche dire che non esistono mezzi termini: Si rimuove e si castra tutto e, nel corso del processo di crescita, si prende coscienza di tutto.
Cioè dell’insieme dei contenuti istintuali del Sé e dei suoi significati che vanno a comporre nella coscienza (nelle sue diverse articolazioni essendo essa una e trina, cognitiva, percettiva e quantistica) l’immagine del Sé dell’individuo, l’immagine, in termini di informazioni, della reale natura dell’individuo stesso.
(scritto il 27/4/23)