15/8/10
Sulla coscienza.
Ciò che chiamiamo coscienza è l’insieme delle informazioni che il cervello ha acquisito attraverso l’esperienza dell’individuo.
Senza queste informazioni non ci sarebbe coscienza.
Tra le prime informazioni che l’individuo acquisisce ci sono le esperienze prenatali, l’esperienza di solito traumatica della nascita, le prime esperienze tattili che derivano dal contatto con il corpo materno.
Immediatamente segue l’esperienza della fame e del suo soddisfacimento.
Indi le esperienze derivanti dalla evacuazione.
Tutte esperienze (e quindi informazioni per il cervello) che costruiscono il primo nucleo , il più primitivo, della coscienza.
Tutte esperienze senza nome, senza parole, tutte esperienze indefinite ed indefinibili dalla coscienza stessa a quel livello di formazione.
La maggior parte delle informazioni acquisite dall’individuo medio derivano da esperienze sensoriali oppure da esperienze emotive.
L’affettività in circolo nell’ambito familiare è lo sponsor principale della nascita di una relazione costruttiva tra la coscienza e l’inconscio del bambino ed il “lubrificante” che consente alla coscienza stessa di integrare alcuni dei contenuti dell’inconscio, contenuti indispensabili alla sua crescita.
Integrazione possibile solo nel limite consentito dalla natura dell’ambiente familiare e da quanto a loro volta i genitori nella loro infanzia sono riusciti ad integrare nelle rispettive coscienze.
Nell’ambito familiare nessun bambino può crescere psichicamente (nel senso della direzione della coscienza di sé) più di quanto non siano cresciuti in questo senso i rispettivi genitori.