Il ragazzo, un tredicenne al confine tra infanzia ed adolescenza, è in uno stato continuo di iperattività, qualsiasi cosa tocchi è per rovesciare , rompere, danneggiare , spostare, ecc.
Si disinteressa dei discorsi degli adulti ma quando questi parlano di morti, di uccisioni , di fatti di cronaca cruenti , ecc. la sua attenzione viene subito polarizzata su quei discorsi: come come ?, cosa cosa ?.
La libido che sovraccarica l'inconscio e che non si è potuto investire nel processo di crescita psichica , a causa della castrazione parentele, ora preme inesausta sulla coscienza mantenendola in un continuo stato di eccitazione il quale agisce continuamente comportamenti iperattivi e distruttivi.
Occorre continuamente stare attenti ai suoi comportamenti e ai suoi movimenti perché involontariamente potrebbe farsi del male o fare del male al fratello, alla sorella, all'amichetto , ecc..
Il tutto ovviamente nella assoluta inconsapevolezza del ragazzo che di ciò che vive e fa non ha nessuna colpa.
Egli è la vittima incolpevole di come è stato "costruito" dalle problematiche psichiche dei suoi genitori e fa e si comporta esattamente com’è stato insegnato, purtroppo, alla sua coscienza dalle problematiche coscienze dei genitori stessi a loro insaputa, loro malgrado, malgrado il loro amore.
La coscienza del ragazzo è stata strutturata per agire e continuamente rappresentare agli occhi dei genitori, con i suoi comportamenti, la problematicità psichica inconscia delle loro coscienze.
Non capisce ovviamente il povero ragazzo
, non capiscono ovviamente i poveri genitori.