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E' come se esistesse un "limite di carico" relativamente alla dipendenza nei confronti della figura materna fantasmatica da complesso materno.
Un eccesso di carico che costringe la psiche dissociata a strutturare ulteriori dipendenze verso altri "oggetti fantasmatici esterni" cioè oggetti reali sui quali attestare delle proiezioni di "alleggerimento" rispetto a quel carico.
Tra questi "oggetti" includerei ogni tipo di sintomo o di patologia dei quali il soggetto potrebbe soffrire.
Nel corso del processo di crescita, inconsapevole, si può osservare un alleggerimento del carico proiettivo verso l'oggetto fantasmatico esterno con conseguente progressiva perdita della dipendenza rispetto ad esso ed un conseguente consolidamento della dipendenza nei confronti della figura materna fantasmatica.
Si tratta di fasi di passaggio verso lo sviluppo della coscienza del proprio Sè che prelude al successivo transito dalla dipendenza da quella figura alla risanatoria dipendenza nei confronti di sè stessi.
Questo processo di progressivo alleggerimento dinamico delle dipendenze emula in un certo senso ciò che avviene o dovrebbe avvenire nel rapporto psichico tra bambinə e madre .
Il rapporto di dipendenza infantile tra l'unə e l'altra progressivamente si attenua con la crescita sia fisica sia della coscienza infantile verso l''età adulta.
Progressiva diminuzione della dipendenza che accompagna il progressivo transito dei contenuti istintuali/significati del Sè del bambinə, attraverso la psiche materna, grazie a processi di comunicazione subliminali transferali e controtransferali .
Nella ipotesi di una figura materna cosciente di sè anche se di ciò inconsapevole .
E evidente in questa rappresentazione del processo di crescita che il rapporto duale è assolutamente indispensabile per l'avanzare di quel processo:Il rapporto madre/figli, quello padre/figli, uomo/donna,coppia (quale che sia il rispettivo genere), maestro/allievo (di vario genere compreso buddisti) , paziente/analista, ecc..
Purchè esso sia intessuto di umanità ed uno dei due sia già cosciente di sè.
. (scritto il 5/3/24)