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Accade di frequente che individui definiti come ipocondriaci dichiarino sintomi dolorosi in talune parti del loro corpo.

Sintomi che inducono sofferenze anche rilevanti.

Accade di frequente che gli accertamenti diagnostici circa l’origine di quei sintomi dolorosi non rivelino nessuna causa organica o patologica.

Eppure il sintomo doloroso è reale ed è causa di notevole sofferenza.

E’ come se l’ipocondriaco attirasse l’attenzione del mondo verso il proprio corpo (dichiarato dolente)  sviando così quella attenzione dalla causa reale di suoi sintomi e cioè la sua psiche ed il relativo disagio.

Nella quale  invece in qualche modo risiede la vera causa di quelle sintomatologie dolorose.

Accade in individui , cui è stata amputata una gamba, che per molto tempo continuano a lamentare dolore proveniente dall’arto amputato, dall’arto “fantasma”.

La percezione del dolore può, a quanto pare, talora essere del tutto svincolata da una qualche sintomatologia organica ed essere invece  evento solo psichico.

Essere cioè SOLO informazione che in qualche modo attinge la coscienza generando ivi la percezione del dolore.

Essere cioè “solo” rappresentazione simbolica che chiede di essere compresa affinché il suo significato possa raggiungere quella coscienza deviata mutandola.

I contenuti istintuali dell’inconscio, castrati, rimossi e repressi, manifestano così il loro disagio attivando la percezione del dolore nella coscienza senza che quel dolore , pur così intensamente percepito, abbia alcun riscontro somatico.

Viene da domandarsi inoltre se la comunicazione interpersonale, sia a livello sensibile sia a livello subliminale,  da parte di individui particolarmente problematici possa attivare anche nella coscienza dell’altro la percezione del dolore senza che peraltro essa abbia in quest’ultimo  alcun riscontro in un qualche  sintomo somatico.

Come se l’inconscio di quell’individuo problematico manifestasse in questo modo  il proprio disagio psichico nella coscienza dell’altro, invocandone l’aiuto, non avendo altro modo , a causa di una troppo intensa condizione dissociativa, di poter esprimere quel disagio.

 

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