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Bisogna ricercare nella storia della specie umana quali siano stati tra i più feroci nemici della vita e della umanità.
E per quanto li si ricerchi e per quanto li si individui nessuno è tanto feroce e crudele del proprio nemico interiore, la coscienza dissociata cui da una grande mano uno o più complessi di castrazione.
Essa è il nemico, il più feroce, dell’individuo, della sua vita, di ciò che esso ha di più caro.
Ed il più insidioso.
In quanto la coscienza dissociata impedisce di capire all’individuo ed al suo ego dove sia realmente quel nemico.
In quanto l’inconscio, non potendo esprimersi in altro modo, proietta quel feroce nemico su chiunque.
E proiettando sull’altro scatena ed attiva con esso il conflitto
Per un individuo esso sarà il padre o la madre.
Per un altro il fratello o la sorella.
Per un altro sarà il vicino o la vicina o quella o quello che abita al piano di sopra o di sotto.
Per un altro sarà il suo insegnante di matematica o il suo avversario politico.
Per altri saranno quelli che abitano più a sud di dove abita lui o quello che muoiono di fame e di guerra nel paese vicino e da questa sorte tentano la fuga..
Oppure saranno quelli del paese confinante o quelli di una diversa religione.
Oppure saranno quelli che hanno una pelle di colore diverso dalla sua o diverse e per lui incomprensibili preferenze sessuali.
E siccome alla follia non c’è limite alcuno il feroce nemico sarà quello o quella appartenente ad un genere diverso dal suo.
Oppure quello che appartiene ad una specie diversa dalla sua, ferocemente da uccidere, da torturare, da divorare.
Elenchiamo pure nella storia della specie umana quali siano stati tra i più feroci nemici della vita e della umanità e sicuramente ci saranno tra di essi coloro che hanno contribuito a scatenare guerre sanguinose e distruttive, agiti dalla loro patologia mentale di cui erano inconsapevoli e della quale forse si beavano.
Insieme a tutti i beoti, essi pure inconsapevoli, che entusiasticamente li applaudivano e talora ancora li applaudono.
E che a quei malati della loro stessa patologia mentale, malati della loro stessa infezione psichica, hanno dato e danno, con i loro inconsapevoli entusiastici applausi, forza.
Ieri, oggi e pure domani.
E perciò di quelle immani tragedie, ancora una volta inconsapevolmente, si sono fatti complici.
Eppur tuttavia nessuno di noi è innocente anche se nessuno è di ciò colpevole.
Nessun essere umano lo è fino a quando non si rende cosciente di sè e prende su di sé la responsabilità della propria vita e di quella degli altri esseri viventi.
(scritto il 1/5/23)