Dice un sogno:”Ho perso il borsello e non ricordo più la strada per tornare a casa. Ho in mano le chiavi di casa”.
Ho fatto sogni simili diverse volte nel corso della autoanalisi.
Ogni volta ho cercato di interpretarlo come il bisogno frustrato del Sé di raggiungere la coscienza.
A questo punto questa interpretazione è priva di senso.
Una intuizione scioglie il dubbio: La perdita del borsello=La dissociazione della memoria individuale dalla coscienza con conseguenza perdita del ricordo della strada di casa (del percorso verso la coscienza), la disconnessione della coscienza dalla sua memoria.
Pur ormai essendo in grado a quella coscienza di accedere (Ho in mano le chiavi di casa).
Il motivo di questa disconnessione è funzionale alla sopravvivenza della coscienza.
Nel senso che il ricordare e rivivere, tutte insieme, le emozioni, i sentimenti, il dolore e le sofferenze procurate dall’imprinting infantile ai bambini ed agli adolescenti potrebbe fortemente danneggiare o distruggere la coscienza dell’adulto.
Figuriamoci dei bambini e degli adolescenti.
Di quelle sofferenze si prende coscienza, un pò alla volta, nel corso della autoanalisi via via che la coscienza raggiunge certi stadi di crescita, di sviluppo e di evoluzione.
In grado perciò ogni volta di sopportare quell’orrore.
Fino al sintomo che quella lunga esperienza inconscia, pur vissuta: I potenti crampi allo stomaco).
Preceduti ed accompagnati da un periodo di circa un mese e mezzo di “morte”, seguita infine da “resurrezione”.
Lungo periodo accompagnato anche dai giorni dell’ira e della rabbia.
La presa di coscienza COMPLETA dell’imprinting infantile è il nodo centrale di tutto il processo di crescita.
Senza rivivere nella presa di coscienza, nella esperienza e nell’agito questa antica, iniziale , drammatica, patologica e patogenica esperienza non può esserci superamento della condizione dissociativa.
(scritto il 13/12/24)