16/6/09
L'autoconservazione della visione del mondo (e della visione di sè).
Per quanto distorta, alienata, allucinatoria sia la visione del mondo (e di sé stesso) da parte dell’individuo essa è in grado di autoconservarsi perennemente e non esistono sforzi razionali possibili che siano in grado di mutarla.
La spiegazione della straordinaria capacità di autoconservazione della visione del mondo va ricercato in un particolare meccanismo della coscienza.
Quella visione infatti funziona come un focalizzatore il quale focalizza la percezione della coscienza esclusivamente sugli eventi che la confermano.
In presenza di una quantità praticamente illimitata di eventi la visione del mondo focalizza l‘attenzione della coscienza sempre ed esclusivamente sugli eventi confermativi.
Per cui l’ego costantemente si autoconvince sulla giustezza della sua visione del mondo (per quanto allucinatoria essa sia).
In pratica è come se quella visione lasciasse percepire o ponesse all’attenzione della coscienza solo gli eventi autoconfermativi.
E qui si apre un altro fronte.
E convinzione comune degli analisti che gli eventi che ci accadono hanno sempre un significato.
Cosa assolutamente vera.
Ma occorre anche aggiungere che quel meccanismo di focalizzazione autoconfermativo attira l’attenzione della coscienza dell’individuo sempre e solo sugli eventi che autoconfermano la visione del mondo e perciò, per questo solo fatto, in grado di sostenere la rappresentazione proiettiva che l’inconscio proietta su di essi.
Per cui notiamo sempre solo gli eventi che ci confermano nella nostra visione del mondo (e nella nostra visione di noi stessi) e solo a quelli attribuiamo un significato.
Una donna la cui visione di sé la dichiari brutta noterà di sé stessa solo quegli aspetti che inconfutabilmente confermano la convinzione della bruttezza e trascurerà tutti gli altri suoi aspetti che quella visione smentirebbero.
E non serve attirare la sua attenzione su quegli aspetti esteticamente positivi in quanto la risposta reattiva sarà di svalutazione degli stessi.
Un uomo che ha paura delle donne attirerà sempre la sua attenzione su quegli aspetti caratteriali delle donne con le quali entra in contatto e che confermano le sue paure.
E trascurerà, essendo rispetto ad essi completamente accecato, quegli aspetti che invece smentiscono quella visione.
Quel meccanismo di autoconservazione è così potente da poter attivare fenomeni allucinatori nei confronti della realtà tanto da far vedere all’individuo eventi o fatti inesistenti la cui visione (allucinatoria si ripete) è confermativa rispetto alla sua visione del mondo.