Raccontava parecchio tempo fa una signora ai suoi amici di una sgradevole esperienza da lei vissuta.
Dormiva a fianco del marito e svegliandosi di colpo vede un ladro sul balcone che tenta di entrare in casa.
Urla , sveglia il marito, accendono la luce ed il trambusto fa scappare il ladro.
Da quel momento la donna non riuscirà più a dormire.
Malgrado i tanti medici consultati , malgrado le terapie farmacologiche , la donna non è più riuscita a prendere sonno.
Si mette a letto, si distende, si rilassa e passa tutta la notte senza dormire.
E così da anni.
Se la donna ha subito uno choc nel vedere il ladro sul balcone la sua coscienza si è allarmata perché ha “visto” invece in quella rappresentazione di realtà il Sé della donna in “procinto di entrare”.
E di conseguenza ha innalzato tutte le sue difese e resistenze , si è istericamente allarmata al punto da non riuscire più a sedarsi e a spegnersi consentendo perciò così alla donna di addormentarsi.
Quella della coscienza allarmata per paura dei contenuti inconsci che sente premere alla sua “porta” è probabilmente uno dei motivi più frequenti di insonnia nelle persone.
Ciò che esse non vedono nella realtà ed in loro stessi la loro coscienza in qualche modo percepisce attivando di conseguenza tutte le difese possibili ed entrando in uno stato di sovreccitazione.
Che non dà nè tregua né riposo all’individuo che ovviamente non sa darsi ragione di questo suo stato.
Questa condizione di sovreccitazione della coscienza può verificarsi anche quando l’individuo entra in rapporto con un altro individuo che ha una situazione di coscienza molto più evoluta rispetto alla sua , nel senso di una coscienza che ha integrato in una qual certa misura , consapevolmente o no, i significati dei contenuti istintuali del suo inconscio.
Questo rapporto tra coscienze a diverso o molto diverso grado di integrazione può determinare nell’individuo inconscio e dissociato da sé anche sintomatologie fisiche di diversa natura tipo leggere tachicardie e simili.