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Nel secolo scorso la digitalizzazione delle informazioni ha consentito la nascita di una infinità di strumenti dall’informatica, alle telecomunicazioni ,agli elettrodomestici ,alle produzioni industriali, alla medicina , ecc., ecc. che hanno facilitato in enorme misura la vita umana.
Il progressivo passaggio dall’analogico (l’infinito non numerabile) al digitale (il discreto numerabile) ha segnato quel passaggio epocale.
Il digitale , la digitalizzazione è stato un passaggio obbligato della evoluzione intellettuale della specie umana la quale con essa ha portato nella realtà sensibile la modalità basica di funzionamento del cervello neuronale (come a dire della coscienza).
Passaggio che è ovviamente anche rappresentazione simbolica di un processo psichico.
La coscienza di tipo “analogica”, solo razionale (cioè inconscia di sé , dissociata e infestata da protesi razionali del falso sé) è uno strumento psichico diciamo così impreciso.
Fa credere all’ego che esistono cose che invece non esistono e gli impedisce di vedere cose che invece esistono (e che l’ego perciò crederà inesistenti).
Inevitabilmente quella tipologia di coscienza deve parzializzare il flusso di informazione verso sé stessa dato che la realtà sensibile è “analogica” , un infinito non numerabile.
Quando quel tipo di coscienza si trasforma, grazie al processo di crescita psichica, in coscienza di sé diventa invece una coscienza di tipo “digitale”.
La quale è in grado di distinguere il vero dal falso , l’indeterminato dal determinato, l’indifferenziato dal differenziato.
Viene da pensare che quel passaggio , epocale per la coscienza dell’individuo, possa indicare un passaggio di modalità di funzionamento del cervello/ coscienza definibile , ma questa è una rappresentazione simbolica , come passaggio da un funzionamento di tipo analogico ad un funzionamento di tipo digitale.
Che è poi la modalità di funzionamento delle coscienze non ancora razionali e non ancora infestate dalle protesi del falso sé cioè le coscienze dei bambini e degli animali.
Sarà solo un caso che i bambini, le bambine , i ragazzini e le ragazzine hanno un rapporto così FACILE con tutto ciò che è digitale mentre invece spesso l’adulto ha con esso un rapporto conflittuale oppure deve fare gran fatica per approcciarsi ad esso ?.