La parola in sé ha la sua radice in abito.

E vorrebbe letteralmente significare “indossare un abito” nel senso di indossare l’abito mentale adatto alla nuova situazione.

In effetti la coscienza questo fa continuamente  e cioè strutturare l’adattamento adatto (l’abito mentale appunto) ad ogni nuova situazione d’ambito.

Ove l’ambiente parentale infantile fosse stato favorevole allo sviluppo psichico normale tutta l’infanzia e parte dell’adolescenza sarebbe stata  impegnata dalla coscienza nella realizzazione di quel progetto psichico geneticamente determinato.

Ove ciò non avvenga e la condizione dissociativa venga imposta alla coscienza  subito dopo la nascita (come avviene nella grande maggioranza dei casi)  tutta l’infanzia e l’adolescenza sarà impegnata dalla coscienza a strutturare un adattamento secondario adeguato a quella condizione psichica, a strutturare un abito mentale adatto , ad abituarsi, appunto, ad essa.

Ove ciò non riesca del tutto, e mai è possibile riuscirci completamente(*), si otterrà un adulto apparentemente normale ma con tratti caratteriali infantili  oppure un individuo asociale  oppure un psicopatico talora abbisognevole di ricovero psichiatrico.

(*) Talora la condizione psichica e l’irrigidimento della coscienza rende difficile se non impossibile abituarsi ad una nuova situazione ed allora il disagio dell’individuo in questo caso diventa insopportabile.

 


 

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