Limite. 

Parrebbe esserci impedito, per un limite naturale allo sviluppo della intelligenza razionale, di conoscere i meccanismi d‘azione di taluni fenomeni ed eventi della esistenza umana.

NON ci è impedito invece di comprenderne intuitivamente il significato.

Non è poco.

 

La macchinetta dei sintomi.

La coscienza castrante  con la sua azione rimovente e castrante nei confronti dei contenuti istintuali dell’inconscio è indirettamente una grande produttrice di sintomi dolorosi.

Sintomi che sono rappresentativi di quei contenuti negati e quindi altamente significativi.

Peraltro , quando il complesso di castrazione operi a livello di coscienza percettiva (come credo sia in una certa quantità di casi),  il rapporto del soggetto con gli altri tende provvisoriamente ad attenuare la percezione di quei sintomi.

E’ ancora il fenomeno della coperta corta.

La libido della coscienza investita in un rapporto gratificante  e non conflittuale con gli altri viene disinvestita dalla coscienza stessa  dalle sue esasperate difese contro i suddetti contenuti.

Attenuandone in qualche modo l’azione proiettiva.

Come si è già osservato la mancanza di collegamenti tra la coscienza dissociata e l’inconscio rende la stessa in uno stato continuo di deprivazione libidica.

A maggior ragione quando la libido residua viene energicamente investita nelle difese rimoventi.

Parrebbe essere quello sopra indicato uno dei  motivi della remotivazione occasionale della sintomatologia dolente.

 

Dio.

Parrebbe che ciascun essere vivente sia un piccolo grumo terminale di materia elementare collegato in molti modi alla stessa materia che costituisce l’Universo.

E’ legittimo credere che dietro, dentro o in ciascuna particella di questa materia ci sia Dio.

Ed è altrettanto legittimo pensare che invece non ci sia.

Ciascuno può scegliere di credere volontariamente  o   coattivamente  in una o nell’altra cosa.

Personalmente sono dell’idea di Wittgenstein:Di ciò che non si conosce è meglio tacere.

 

Coscienza anale.

E’ possibile che con questa denominazione si designi il primissimo livello di coscienza che l’individuo riesce ad integrare subito dopo la nascita e che sia stato attivato da un contenuto istintuale dell’inconscio a tale livello corrispondente.

In un certo numero di casi quest’ultimo resterà l’unico contenuto istintuale dell’inconscio ad essere stato integrato dalla coscienza.

La quale resterà pertanto in essa l’unica testimonianza della coscienza di Sé.

 

 

 

 

 


 

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