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Si parte qui dalla ipotesi che nel codice genetico di ciascun individuo, nel suo e solo nel suo, sia descritto non solo tutto il suo personalissimo progetto di crescita fisica ma anche il suo personalissimo progetto di crescita psichica, quest'uktimo purtroppo fin troppo spesso negato e bloccato fin dalla infanzia.
Si presume anche che in quel codice sia iscritta e programmata la data di fine vita.
Se la coscienza dissociata e deviata impedisce l’integrazione in sé stessa di ogni contenuto istintuale dell’inconscio e del Sé , i quali in quel codice hanno la loro fonte di informazioni, si verificherà ad un certo punto della vita una esasperazione terribile del conflitto.
I sintomi e le patologie che quei contenuti istintuali negati e castrati rappresentano nell'organismo dell'individuo si addenseranno , si susseguiranno e si accumuleranno sempre di più in quell'organismo ( il tutto sapientemente contrastato per quanto possibile dalla medicina).
Quei contenuti istintuali rifiutati continueranno “disperatamente” ad urlare dolorosamente in quel corpo i loro significati negati che quei sintomi e quelle patologie rappresentano simbolicamente .
E si genererà allora quel conflitto terribile cui prima si accennava.
Da una parte il destino genetico, biologico, dell’individuo sospingerà ogni cellula di quell’organismo a vivere fino al suo termine naturale mentre la psiche deviata ed il complesso di castrazione continueranno in ogni modo possibile , in conseguenza di quei sintomi e di quelle patologie, a tentare di spegnere quella vita.
E tanto più il dolore e la sofferenza tormenteranno l’individuo tanto più egli, più o meno coscientemente, desidererà che la morte lo liberi da tutto ciò.
Diventando del suo più mortale nemico, così come inconsapevolmente ha fatto per tutta la sua vita, il miglior alleato.