“ C’era una volta un vecchio contadino cinese molto saggio che portava le sue mucche ad abbeverarsi in una località lontana nella quale sgorgavano dalla montagna due sorgenti. Gli altri contadini lo irridevano per il fatto che portasse le sue mucche così lontano da casa mentre loro più agevolmente facevano abbeverare le loro bestie in uno stagno là vicino. Rispose loro allora quel saggio contadino…”.(*).
La coscienza/cervello (ed il cervello/coscienza) percepiscono le informazioni attraverso due fonti:
- 1 - Attraverso gli occhi e le orecchie i quali trasformano onde elettromagnetiche e sonore in impulsi elettrici che la coscienza trascodifica, grazie alla funzione percezione, riproponendo all’ego forme , colori , suoni.
Tra la realtà dell’oggetto e la sua percezione visiva o acustica ci sono dei mediatori (l’aria , le onde e elettromagnetiche , le onde sonore ) le quali rendono possibile in qualche modo la percezione della realtà apparente, una delle tante realtà apparenti, dell’oggetto .
Oggetto del quale non sappiamo e non possiamo sapere come esso sia realmente dal punto di vista fisico .
Oggetto che senza quei mediatori sarebbe addirittura inesistente (come ben sanno i ciechi ed i sordi i cui sensi quei mediatori non riescono a percepire);
- 2 - La seconda fonte delle informazioni sensoriali è invece materica.
I sensori (olfattivi, gustativi, epidermici) “toccano” FISICAMENTE la materia e le sue microscopiche particelle e riferiscono alla coscienza sulla reale natura di ciò che si è “toccato”.
Un oggetto scabroso, un odore sgradevole, un sapore pessimo non fanno sbagliare mai la coscienza (un oggetto scabroso non può essere liscio, un odore sgradevole non è un odore gradevole , un sapore disgustoso non è un sapore appetibile) relativamente a ciò che essa percepisce per riferirla all’ego.
Il cervello/coscienza percepisce le informazioni attraverso altre due altre tipologie di fonti: La funzione razionale e la funzione intuitiva (con la sua sorellina la funzione sentimento).
La prima rende conto all’ego della realtà sensibile la seconda rende conto all’ego della sua realtà interiore, della reale natura dell’individuo.
La percezione e la comprensione delle fonti , mediate dagli occhi , dalle orecchie e dalla funzione percezione , talora inganna.
L’individuo capisce male le cose percepite in quanto come si sa :L’apparenza inganna.
La seconda fonte l’intuizione (come l’olfatto , il tatto ed il gusto **), insieme alla funzione sentimento, è invece “materica” nel senso che essa entra in contatto con la materia viva (taluno dice magmatica) dei contenuti istintuali dell’inconscio , ne interpreta le manifestazioni simboliche e consente ai significati ed alla libido di raggiungere la coscienza.
Se la coscienza è azzerata rispetto alla funzione intuizione (e qui non ripeto la solita sol-fa) quei contenuti istintuali non hanno alcun modo per far giungere alla coscienza i loro significati e la loro energia.
E’ come se i fili , i collegamenti tra di essi e la coscienza non fossero stati mai costruiti (come di fatto è avvenuto nell’individuo dissociato da sé) .
Si pensi ad un cieco o ad un sordo fin dalla nascita rispetto alla realtà sensibile.
Se quanto sopra accade l’inconscio trova sempre altre vie per manifestare simbolicamente quei significati che la coscienza NON sa comprendere (***) in sé.
Quali sono le altre vie grazie alle quali i significati di quei contenuti inconsci possono manifestarsi essendo loro preclusa la via principale di espressione nel loro rapporto tra inconscio e coscienza ?.
Essendo il corpo il sostituto simbolico della coscienza sarà nel corpo e sul corpo (****) e nei comportamenti e nella postura e nelle forme della espressione e nelle proiezioni che quei significati si manifesteranno rappresentandosi.
Se qualcuno bontà sua ha letto questo lavoro (e se lo ha letto probabilmente non sarà riuscito ad arrivare alla fine e se lo ha letto probabilmente non lo avrà capito e se lo ha letto probabilmente si sarà schifato subito, ecc.) avrà capito, forse, quanto numerosi siano i significati che la funzione intuizione porta alla coscienza .
Certamente un numero finito ma altrettanto certamente una grandissima quantità.
I corposissimi manuali di patologia umana ed il superficiale quanto ridicolo DSM-V ci dicono , probabilmente per difetto, in quante forme simboliche quei contenuti e quei significati, cui è negato l’accesso alla coscienza, si ripropongono nel corpo e sul corpo (e nei comportamenti e nella postura e nelle forme della espressione e nelle proiezioni).
(*) Cazzata fantasiosa inventata sul momento per introdurre l’argomento.
(**) E a tal proposito cosa significa quanto uno non ha capacità olfattive oppure gustative oppure tattili?.
(***) Com-prendere nel senso di capire intuitivamente che è in questo caso la stessa identica cosa del “prendere in sé”.
(****) E quello che non riescono a scrivere sul corpo i sintomi ci pensano a metadirlo i tatuaggi.